La Maison è infatti arte e luogo di produzione artistica. Cardinale è stata la scelta di espandere i confini di residenza artistica, fino alla realizzazione e al superamento dell’ “opera d’arte abitabile”. Pur mantenendo la propria funzionalità, le stanze diventano quadri mancanti di cornice, semplificando il legame tra arte e vita in un virtuoso gioco di riflessi: la vita quotidiana si riflette nell’arte così come questa si riflette a sua volta nella prima. Si perde lentamente il rapporto tra finzione e realtà, lasciando lo spettatore nell’incertezza: dove finisce la prima e dove comincia la seconda?